One, two, three, four... Scelgo le tue mani Un giorno dopo l'altro Sciolgo i grani di un antico rosario Che mi ha cinto i fianchi, Consumato i denti
pressa gambe di rabbia e avvento Alle sconfitte di mio padre a ognuno dei suoi libri ho chiesto a tutte meraviglia con le mie mani vuote dita di rabbia
di semi morti Non hanno fatto in tempo a pascolare l'odio che i rigattieri della strage danno a credito non hanno avuto neanche il tempo di sbagliare
nelle mani con i veli della sete addosso e i sandali che calzano il terrore ogni giorno questa donna scende al pozzo dell'assenza e aspetta che per quell'acqua di
Ora passo da bocca alla bocca piu buia non so dire da quando ne come e da mano alla mano che mi coglie a inciampare mentre mimo l'amore Ma il tuo scialle
espiare Il fiato marcio di Milano e di un terrone. Siamo la carne dei nostri cannoni armati il giorno di Natale Lumi di oscena democrazia Lumi di debiti
tremino sul fondo delle pozze a cogliere i riflessi di sette parti di bellezza e tre sedotte da un errore, quello che inganna un uomo camminamenti fatti di silenzi e di
preghiere vestendo il vanto dell'amore di Dio Io con la pietra gli ho reso l'amore ho avuto un nome e un marchio e discendenza di cani randagi Cosi